16/6/2022

Data:

Whistleblowing: cosa è e come impatterà sulle aziende

Tutto quello che c'è da sapere sul whistleblowing, significato e modalità di attuazione secondo la direttiva europea.

Whistleblowing

La Direttiva Europea sul Whistleblowing (2019/1937), entrata in vigore a partire dal 17 dicembre 2021, prevede l’adozione di nuovi standard di protezione a favore dei “whistleblower” (in italiano “segnalanti/informatori”).

Whistleblowing significato: che cosa si intende con questa pratica?

Con whistleblowing ci si riferisce alla procedura mediante la quale un dipendente o/e terze parti (per esempio un fornitore o un cliente) di un’azienda può segnalare, in modo riservato e protetto, eventuali illeciti riscontrati durante la propria attività.

Il whistleblowing quindi impone:

  • Da un lato, ad aziende ed enti pubblici l’implementazione di una procedura volta a garantire la possibilità di segnalare violazioni di leggi o regolamenti, reati e casi di corruzione o frode, oltre a situazioni di pericolo per la salute e la sicurezza pubblica;
  • Dall’altro la tutela dei soggetti segnalatori/informatori che possono essere non solo i dipendenti, ma anche i candidati a una posizione lavorativa, gli ex dipendenti, i sostenitori del whistleblower o i giornalisti.

È poi possibile distinguere due tipologie di “segnalazione”:

  • Whistleblowing interno, ossia la fattispecie in cui il soggetto “informatore” utilizzi specifici canali interni per attivare la segnalazione; dipendenti e/o soggetti terzi dell'organizzazione (pubblica o privata) possono segnalare condotte illecite o fraudolente di cui siano venuti a conoscenza.
  • Whistleblowing esterno laddove la segnalazione di un illecito dovesse essere posta direttamente all’autorità giudiziaria, ai media e/o alle associazioni ed enti.

Cosa stabilisce la Direttiva Europea sulla disciplina del Whistleblowing?

La Direttiva europea (2019/1937) in combinato disposto con la normativa italiana sul tema (Legge 179 del 2017), stabilisce una serie di soggetti verso cui si rivolge l’obbligo d’implementazione e rispetto della disciplina del Whistleblowing ed una relativa time-line d’applicazione. I soggetti coinvolti nell’obbligo di predisporre adeguati canali di segnalazione interni sono le aziende con più di 50dipendenti, le istituzioni del settore pubblico, le autorità e i Comuni con piùdi 10.000 abitanti, ma con una rilevante distinzione:

  • Le aziende con più di 250 dipendenti erano tenute ad allinearsi entro il 17 dicembre 2019;
  • Quelle tra i 50 e 250 dipendenti, hanno tempo fino al 17 dicembre 2023 per adeguarsi.

Entro tale data, quindi, dovrà essere prevista la possibilità per i soggetti segnalanti/informatori d’inviare segnalazioni sia scritte (attraverso una piattaforma online dedicata, un indirizzo e-mail o per posta ordinaria) sia a voce (tramite una hotline telefonica o un sistema di segreteria telefonica).

Va tenuto bene presente che in stretta connessione con la segnalazione c’è la tematica della tutela dei dati personali raccolti. Tutti i dati personali, infatti, sia dell’informatore sia quelli degli eventuali imputati, devono essere trattati nel rispetto del GDPR.

Inoltre, sulle aziende ricade anche l’onere di fornire all’autorità competente informazioni sul processo di segnalazione interno nonché sui canali di whistleblowing.

Queste informazioni devono essere facilmente comprensibili e accessibili a tutti i potenziali segnalatori.

ANAC Whistleblowing: cosa succede in caso di ostacolamento della segnalazione

Nel caso in cui l’azienda o l’ente ostacoli o tenti di ostacolare la segnalazione dell’irregolarità e/o nella fattispecie in cui non sia mantenuta riservata l’identità del segnalante, l’azienda/l’ente sarà sanzionato.

La normativa prevede infatti che, l’ANAC possa irrogare sanzioni fino a 50.000 Euro nel caso in cui vengano accertate misure ritorsive o condotte vessatorie contro il segnalante, oppure l’ostacolamento della segnalazione nonché la violazione dell’obbligo di riservatezza. Le sanzioni sono previste anche per i casi di mancata adozione di procedure per il whistleblowing o di non conformità delle procedure nonché per mancanza di gestione delle segnalazioni ricevute.

 

Sul tema è possibile richiamare il Provvedimento del Garante per la protezione dei dati personali: “Ordinanza ingiunzione nei confronti di Azienda ospedaliera di Perugia - 7 aprile 2022 [9768363]” con il quale l’Autorità ingiunge all’Azienda ospedaliera di Perugia di pagare la somma di euro 40.000,00.

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