16/12/2025

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SPID: novità 2026 – addio graduale e CIE al suo posto

Lo SPID si avvia verso il superamento entro il 2026. Al suo posto arriveranno la Carta d’Identità Elettronica e il nuovo IT Wallet digitale, ridefinendo l’identità digitale in Italia e l’accesso ai servizi online.

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Lo SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale utilizzato da milioni di italiani per accedere ai servizi online della Pubblica Amministrazione, si avvia verso la fine del suo ciclo di vita. Le novità previste entro il 2026 indicano infatti la progressiva sostituzione dello SPID con la Carta d’Identità Elettronica (CIE) e l’introduzione di un nuovo IT Wallet digitale. Si tratta di un cambiamento epocale nell’identità digitale in Italia: entro il 2026 è previsto l’addio graduale allo SPID in favore di un sistema unico basato sulla CIE.

In questo articolo spieghiamo cosa succederà allo SPID nel 2026, perché è stato deciso questo passaggio e quali sono le implicazioni per i cittadini italiani.

Addio graduale allo SPID entro il 2026

Dopo anni di servizio, lo SPID è destinato a lasciare il posto a una nuova soluzione più integrata e moderna, gestita direttamente dallo Stato. La conferma ufficiale è arrivata nell’autunno 2025: lo SPID sarà gradualmente sostituito dalla CIE, con la transizione completa prevista entro la fine del 2026. Già da mesi il Governo lavorava in questa direzione, puntando a centralizzare l’autenticazione dei cittadini in un unico strumento pubblico e riducendo la dipendenza dai provider privati che oggi gestiscono lo SPID.

Il passaggio non avverrà da un giorno all’altro. La dismissione dello SPID sarà progressiva, per permettere a cittadini e imprese di adeguarsi senza traumi. Chi possiede credenziali SPID potrà continuare a utilizzarle ancora per un po’, grazie al rinnovo delle convenzioni tra Stato e gestori per garantire la continuità del servizio. Il Governo, infatti, ha prorogato l’accordo con gli identity provider di SPID di ulteriori due anni (con possibilità di estensione fino a 36 mesi) proprio per assicurare una transizione ordinata verso il nuovo sistema. In altre parole, lo SPID resterà attivo fino al completamento della migrazione ma verrà gradualmente accantonato man mano che prenderà piede la nuova identità digitale nazionale.

Perché la CIE al posto dello SPID?

La decisione di abbandonare lo SPID entro il 2026 nasce dalla volontà di creare un sistema di identificazione digitale unico, più sicuro e pienamente controllato dallo Stato. A differenza di SPID – gestito da diversi provider privati (Poste Italiane, Aruba, Infocert, etc.) – la CIE è emessa direttamente dallo Stato (dal Ministero dell’Interno) ed è allo stesso tempo un documento fisico e digitale con elevati standard di sicurezza (microchip e autenticazione a più livelli). L’attuale Governo ha spesso criticato la frammentazione e le vulnerabilità percepite nello SPID, ritenendo più opportuno puntare sulla CIE come credenziale unica nazionale. Inoltre, il rapporto con i gestori privati di SPID è risultato oneroso: negli anni lo Stato ha dovuto rinnovare finanziamenti per mantenere gratuito il servizio, e diversi identity provider a partire dal 2025 hanno annunciato che non garantiranno più SPID senza costi, introducendo canoni a carico degli utenti. Questo modello non era più sostenibile sul lungo periodo.

Un altro fattore chiave è l’allineamento con l’Europa. La CIE e il futuro IT Wallet si inseriscono nel quadro dell’identità digitale europea: a livello UE, entro agosto 2026 tutti i cittadini dovranno possedere documenti d’identità elettronici (le vecchie carte cartacee saranno definitivamente superate). L’Italia, grazie allo SPID, ha già centrato l’obiettivo del PNRR di dotare almeno il 70% della popolazione di un’identità digitale, superando i 40 milioni di SPID erogati. Tuttavia, per fare il passo successivo, si punta su strumenti più evoluti: ad oggi circa 9 milioni di CIE risultano attivate per l’identità digitale e questo numero è destinato a crescere rapidamente man mano che la CIE diventerà il login principale al posto dello SPID. In sintesi, la CIE sostituirà lo SPID perché offre maggiore sicurezza, interoperabilità e perché consente allo Stato di gestire direttamente l’identità digitale dei cittadini, in linea con i requisiti europei.

Identità digitale 2026: CIE e IT Wallet al centro

Con l’addio graduale allo SPID, l’identità digitale nel 2026 ruoterà attorno a due pilastri: la Carta d’Identità Elettronica e il nuovo IT Wallet nell’app IO. La CIE non è solo un documento di identità plastificato, ma anche una chiave digitale: contiene un microchip che permette di autenticarsi online con tre livelli di sicurezza (simili ai livelli SPID), dal semplice PIN per servizi comuni fino alla verifica tramite chip NFC per operazioni sensibili. Già oggi la CIE può essere usata per accedere alla quasi totalità dei siti della Pubblica Amministrazione, tramite l’app CieID su smartphone (avvicinando la carta al telefono via NFC) oppure con un lettore smart card collegato al computer. La grande differenza è che la CIE rappresenta un identificativo unico nazionale: ogni cittadino ne ha una, rilasciata dal Comune, e il suo utilizzo digitale è gestito dallo Stato stesso, garantendo controllo diretto e tutela dei dati personali.

La vera rivoluzione attesa nel 2026 sarà però l’arrivo dell’IT Wallet, il portafoglio digitale che raccoglierà le identità e i documenti digitali dei cittadini italiani. L’IT Wallet – sviluppato nell’app IO di PagoPA – è progettato per allinearsi al nascente EUDI Wallet europeo (European Digital Identity Wallet). In pratica sarà un’app che conterrà le versioni digitali dei principali documenti: dalla Carta d’Identità Elettronica stessa, alla patente di guida, alla tessera sanitaria, fino a titoli di studio e altri certificati. Basato sulle credenziali CIE, l’IT Wallet diventerà il punto di accesso unico non solo per i servizi pubblici nazionali, ma anche per l’identificazione nei servizi privati (banche, utenze) e per interagire con le pubbliche amministrazioni di altri Paesi UE in modo interoperabile. Alcune funzionalità sono già in fase di test: secondo i dati ufficiali, l’App IO con il primo IT Wallet ha già superato 6,4 milioni di utenti, che hanno caricato digitalmente oltre 10,6 milioni di documenti (patenti, tessere sanitarie, carte di disabilità). Nel 2025 e 2026 questo portafoglio digitale verrà esteso a tutta la popolazione, segnando il definitivo passaggio a un’identità digitale 2.0 completamente integrata.

Cosa cambia per i cittadini italiani?

Per i cittadini, queste novità significano un cambiamento graduale nelle modalità di accesso ai servizi online. Nel concreto, cosa succede allo SPID nel 2026? Durante la fase di transizione, SPID e CIE coesisteranno: chi ha lo SPID potrà ancora usarlo per accedere ai portali come INPS, Agenzia delle Entrate, fascicolo sanitario, ecc., finché il sistema sarà attivo. Tuttavia, col passare dei mesi, sempre più servizi inviteranno all’autenticazione con CIE, in parallelo o al posto dello SPID. È vivamente consigliato prepararsi per tempo al nuovo scenario di identità digitale. Ecco le principali cose da fare:

  • Carta d’Identità Elettronica: se possiedi ancora la vecchia carta d’identità cartacea, richiedi al più presto la CIE presso il tuo Comune. Avere la CIE attiva è fondamentale perché diventerà la credenziale digitale principale. Anche chi ha già la CIE dovrebbe assicurarsi di conoscerne PIN e modalità d’uso online.
  • Strumenti per l’accesso: per utilizzare la CIE sui siti web occorre uno smartphone con tecnologia NFC oppure un lettore di smart card per PC. Su mobile è disponibile l’app ufficiale CieID che, avvicinando la carta, permette di autenticarsi ai servizi. Su computer, invece, un piccolo dispositivo NFC o USB può leggere la CIE e validare l’accesso. Verifica quindi che il tuo telefono sia compatibile NFC, oppure procurati un lettore esterno se preferisci usare il computer.
  • App IO e IT Wallet: installa o aggiorna l’app IO sul tuo smartphone. L’app IO diventerà il vero hub dell’identità digitale a partire dal 2026. Al suo interno troverai l’IT Wallet pubblico: una sezione dove potrai conservare la tua identità digitale e altri documenti (come patente, tessera sanitaria, ecc.) in formato elettronico. Non appena il servizio sarà pienamente operativo, potrai caricare la tua CIE nel wallet e utilizzarla per autenticarti con un tap, senza dover inserire password come avveniva per lo SPID.

Nel breve termine, non vi saranno interruzioni improvvise: lo SPID continuerà a funzionare anche nel 2026, evitando disagi immediati. Ad esempio, sarà ancora possibile accedere con SPID ai servizi durante la transizione, mentre parallelamente ci si abitua all’uso della CIE. Tuttavia, è bene tenere presente che molte operazioni quotidiane passeranno progressivamente alla CIE. Dal consultare il fascicolo sanitario elettronico, al pagamento delle tasse universitarie, fino all’invio di pratiche all’INPS, tutti questi accessi saranno gradualmente gestiti tramite la nuova identità digitale basata su CIE e IT Wallet. Dopo il 2026, lo SPID verrà definitivamente dismesso e non sarà più accettato come metodo di identificazione.

Verso una nuova era dell’identità digitale

In conclusione, il 2026 segnerà la fine dello SPID e l’inizio di una nuova era per l’identità digitale in Italia. L’intero sistema di autenticazione dei cittadini convergerà su un’unica piattaforma più sicura, immediata e sotto il controllo pubblico. La CIE diventerà la chiave d’accesso universale, affiancata dall’IT Wallet che ne espanderà le potenzialità come portafoglio digitale dei documenti. Per gli italiani significherà un’esperienza semplificata: un solo login (la propria carta d’identità elettronica) per tutti i servizi, e la comodità di avere i propri documenti essenziali a portata di smartphone.

Lo SPID – che nel corso dell’ultimo decennio ha rappresentato una piccola rivoluzione nel rapporto tra cittadini e Pubblica Amministrazione – è destinato ad andare in pensione. Al suo posto subentra una soluzione di identità digitale 2026 più avanzata e in linea con gli standard europei. Le dichiarazioni ufficiali confermano questa direzione: l’evoluzione della CIE e dell’IT Wallet consentirà di “accompagnare la transizione verso un modello unico, semplice e pienamente integrato con gli standard europei”. Per i cittadini, il messaggio è chiaro: prepararsi al cambiamento, aggiornare gli strumenti a disposizione e guardare con fiducia a un futuro in cui l’identificazione digitale sarà ancora più facile, sicura e a prova d’Europa.

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