12/11/2025

Data:

Competenze linguistiche sul CV: come inserirle correttamente

Le competenze linguistiche sul CV rappresentano una capacità sempre più valorizzata nel mondo del lavoro. La padronanza di una o più lingue straniere, infatti, può fare la differenza nelle opportunità di carriera e nell’impressione che dai ai selezionatori.

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In questa guida spiegheremo come inserire le competenze linguistiche nel CV in modo chiaro ed efficace. Vedremo come indicare correttamente i livelli di lingua seguendo standard riconosciuti (come il Quadro Comune Europeo), come autocertificare o certificare ufficialmente le tue abilità, quali errori evitare quando elenchi le lingue sul curriculum ed infine alcuni esempi pratici per valorizzare al meglio queste competenze.

Come inserire le competenze linguistiche sul CV

Tra le varie abilità da indicare nel curriculum, le competenze linguistiche meritano un’attenzione particolare. Di seguito alcuni consigli pratici su come scriverle correttamente (e cosa evitare):

Crea una sezione dedicata alle lingue

Inserisci un’apposita sezione intitolata “Competenze linguistiche” nel tuo CV. Se stai utilizzando un formato standard come il modello Europass, basterà compilare l’area già prevista per le lingue indicando gli idiomi che conosci.

Non mentire sulle tue conoscenze

Se non possiedi competenze linguistiche neanche di base, è meglio non inventare livelli che non hai. In questo caso, ometti pure la sezione lingue per mantenere il CV focalizzato sulle tue abilità reali. Un curriculum sincero, anche se privo di lingue, è preferibile a informazioni esagerate che potrebbero essere smentite.

Posiziona la sezione strategicamente

Se la conoscenza delle lingue non è un requisito prioritario per la posizione (ad esempio per un lavoro manuale o tecnico), puoi collocare la sezione Competenze linguistiche verso la fine del CV. Al contrario, se le lingue possono fare la differenza (ad esempio in un ruolo a contatto con pubblico internazionale, come addetto al desk aeroportuale o receptionist), allora metti la sezione in una posizione ben visibile, tra le prime parti del curriculum vicino alle altre hard skills.

Valuta se indicare la lingua madre

Generalmente non serve specificare la propria lingua madre (es. l’italiano) quando ci si candida per lavori in Italia, perché è implicito. Se invece cerchi lavoro all’estero, è opportuno segnalare la tua lingua d’origine – ad esempio scrivendo “Italiano: madrelingua” – per informare il recruiter.

Elenca le lingue per importanza

Se indichi più lingue, ordinale in base alla loro rilevanza per il ruolo o in base al tuo grado di padronanza. Inizia quindi dalla lingua in cui hai il livello più alto oppure da quella espressamente richiesta nell’annuncio di lavoro, così da catturare subito l’attenzione del selezionatore.

Suggerimento: per ulteriore ispirazione su come riportare le lingue nel CV, puoi consultare alcuni esempi di curriculum ben fatti disponibili online, così da vedere in pratica come vengono presentate le competenze linguistiche.

Livelli di competenza linguistica: come valutarli e indicarli

La parte più delicata nell’inserimento delle competenze linguistiche è valutare correttamente il proprio livello per ciascuna lingua. Per un’autovalutazione obiettiva, conviene rifarsi a uno standard riconosciuto come il Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue (QCER, noto anche come CEFR dalla sigla inglese). Questo quadro suddivide la conoscenza di una lingua in livelli ben definiti e in diverse abilità specifiche.

In particolare, il livello di conoscenza linguistica copre più aspetti:

  • Comprensione (ascolto e lettura): capacità di capire la lingua sia parlata che scritta.
  • Espressione orale (parlato): capacità di interagire e produrre messaggi oralmente.
  • Espressione scritta: capacità di redigere testi scritti nella lingua.

Se le competenze linguistiche sono molto importanti per la posizione a cui aspiri, è consigliabile indicare nel CV il livello che hai raggiunto in ciascuna di queste aree per ogni lingua. Il QCER prevede 6 livelli di lingua, classificati così:

  • A1 – livello base (principiante, conoscenze elementari)
  • A2 – livello elementare (principiante avanzato)
  • B1 – livello intermedio
  • B2 – livello intermedio avanzato
  • C1 – livello avanzato
  • C2 – livello di padronanza (equiparabile a un madrelingua)

Ad esempio, potresti indicare accanto all’inglese: “Comprensione: B2, Parlato: B2, Scritto: B1” se vuoi dettagliare ogni abilità. In questo modo chi legge il tuo CV avrà un quadro completo della tua padronanza dell’inglese.

Naturalmente, valuta caso per caso quanto dettagliare. Se c’è molta differenza tra le tue abilità, evidenzia soprattutto quella più rilevante per il lavoro. Ad esempio, se ti candidi come commessa in una zona turistica piena di clientela internazionale, conta più l’abilità di conversare fluentemente in inglese che non saperlo scrivere perfettamente. Viceversa, per un ruolo legale in cui devi redigere contratti in lingua straniera, sarà cruciale un alto livello di scrittura e la conoscenza della terminologia tecnica giuridica, anche se magari il tuo parlato è meno sciolto.

Se invece le lingue non sono un elemento chiave per il tuo lavoro, puoi benissimo indicare un solo livello complessivo per ogni lingua, che sintetizzi comprensione, parlato e scritto. In questo modo fornisci al selezionatore un’idea del tuo grado di conoscenza senza addentrarti in dettagli non essenziali.

Certificazioni linguistiche: come inserirle nel CV

Indicare le lingue sul CV, in assenza di attestati ufficiali, costituisce di fatto un’autocertificazione del proprio livello da parte del candidato. Proprio per questo, poter esibire delle certificazioni linguistiche riconosciute aggiunge grande credibilità alle competenze dichiarate.

Le certificazioni linguistiche sono attestati ufficiali che comprovano il tuo livello di conoscenza di una lingua straniera. Se possiedi uno o più certificati (di inglese, spagnolo, francese, ecc.), assicurati di riportarli nel CV includendo tutti i dettagli utili, ovvero:

  • Nome della certificazione: indica il nome completo del certificato linguistico che hai ottenuto (ad es. TOEFL, IELTS, DELE, Cambridge First Certificate, ecc.).
  • Livello raggiunto: specifica il livello di competenza conseguito, preferibilmente riferendolo alla scala QCER/CEFR (ad esempio B2, C1, ecc.).
  • Data di conseguimento: indica quando hai ottenuto la certificazione. Meglio evidenziare le certificazioni recenti, perché segnalano che le tue conoscenze linguistiche sono aggiornate.
  • Ente rilasciante: cita l’organizzazione o l’ente che ha rilasciato il certificato (es. Cambridge English, British Council, Instituto Cervantes, Alliance Française…). Indicare l’ente conferisce autorevolezza al titolo e consente al datore di lavoro eventuali verifiche.
  • Punteggio o voto: se la certificazione prevede un punteggio o una votazione finale, riporta il risultato (soprattutto se è alto). Ad esempio, per l’esame TOEFL potresti indicare “punteggio 100/120”. Se invece il punteggio ottenuto non è brillante, puoi ometterlo per non attirare l’attenzione su una prestazione mediocre.

Ad esempio, una voce ben formattata sul CV potrebbe essere formulata così: “Cambridge English: B2 First (FCE) – Livello C1; conseguito a maggio 2023; Ente certificatore: Cambridge English; Punteggio: 175/179.”

Questo esempio mostra come inserire in maniera completa le informazioni relative a un certificato di inglese.

Importanza delle competenze linguistiche sul CV

Perché è così importante segnalare le proprie conoscenze linguistiche nel curriculum? Ecco alcuni dei principali motivi:

  • Maggiori chance di colloquio: sapere le lingue aumenta le probabilità di essere convocato per un colloquio, soprattutto se la conoscenza di una certa lingua è rilevante per la posizione ricercata.
  • Valore aggiunto al profilo: una competenza linguistica conferisce un valore aggiunto al tuo profilo professionale, aiutandoti a distinguerti dagli altri candidati con esperienze simili.
  • Più opportunità di carriera: amplia le tue possibilità di crescita, permettendoti di accedere a ruoli internazionali o incarichi di maggiore responsabilità che richiedono comunicazione in altre lingue.
  • Fattore decisivo nella selezione: in alcuni casi può fare la differenza durante il processo di selezione, specialmente se possiedi un livello linguistico elevato o se padroneggi una terminologia tecnica richiesta per il ruolo (ad esempio termini scientifici se ti candidi come ricercatore o medico).
  • Evidenzia soft skills apprezzate: dimostrare di saper apprendere e usare lingue diverse mette in luce qualità come flessibilità, adattabilità e propensione all’apprendimento – soft skills sempre più apprezzate dai datori di lavoro.
  • Incarichi internazionali: accresce le opportunità di partecipare a progetti di respiro internazionale o di interfacciarti con clienti esteri, anche senza dover necessariamente trasferirti all’estero.
  • Attira l’attenzione se conosci lingue rare: se oltre all’inglese parli lingue meno comuni ma strategiche per il settore o l’azienda (es. cinese, arabo, russo, ecc.), il tuo CV catturerà subito l’attenzione del recruiter in cerca di candidati con quel valore aggiunto.

Esempi per valorizzare le competenze linguistiche nel CV

Oltre alla sezione dedicata Lingue, esistono altri modi per mettere in evidenza la tua conoscenza delle lingue all’interno del curriculum. Puoi, ad esempio, citarle nella presentazione personale all’inizio del CV, oppure descrivere come le hai utilizzate concretamente nelle tue esperienze professionali. Di seguito due scenari esemplificativi su come dare risalto alle lingue nel CV:

Esempio 1. Sei uno studente o neolaureato con poche esperienze lavorative? In tal caso, puoi sfruttare il paragrafo di presentazione personale (profilo) all’inizio del CV per evidenziare un’esperienza significativa legata alle lingue. Ad esempio, potresti scrivere:

Durante il mio periodo di studi all’estero presso l’Università XYZ in Spagna, mi sono immerso completamente nella lingua e nella cultura spagnola. Questa esperienza mi ha permesso di perfezionare le mie abilità linguistiche, migliorando la mia capacità di comunicare in spagnolo in forma sia scritta che orale.

Esempio 2. Aspiri a una posizione in un contesto multinazionale? Supponiamo, ad esempio, che tu sia un ingegnere gestionale e ti candidi per un ruolo in un’azienda internazionale. In questo caso vale la pena sottolineare nel CV come hai utilizzato l’inglese (o un’altra lingua richiesta) nell’ambito lavorativo. Ad esempio, nella descrizione di un’esperienza professionale potresti aggiungere una frase come:

Ho coordinato un team internazionale composto da membri di diversi Paesi. Durante le riunioni settimanali ho utilizzato correntemente l’inglese per facilitare la comunicazione tra tutti i colleghi e garantire il pieno coinvolgimento di ciascuno nel processo decisionale.

In sintesi, sfrutta ogni opportunità (la sezione dedicata, il profilo personale, le descrizioni delle esperienze) per far emergere le tue abilità linguistiche. Presentare in modo onesto e strategico le competenze linguistiche sul CV ti aiuterà a valorizzare il tuo profilo e potrebbe diventare il fattore distintivo che ti fa spiccare tra gli altri candidati.

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