24/11/2025

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Social e Privacy: come tutelarsi nell’era dei social media

Il Garante per la protezione dei dati personali ha pubblicato un nuovo vademecum dal titolo “Social Privacy”. In questa guida invitiamo tutti a riflettere sulle conseguenze delle azioni compiute sul web, incoraggiando a usare i social network in modo più consapevole.

social media privacy

Principali rischi dei social media

I social media eliminano di fatto il confine tra la vita online e quella offline, rendendo ogni comportamento digitale potenzialmente rilevante anche nel mondo reale. Questa facilità di condivisione espone gli utenti a rischi concreti: si possono verificare furti d’identità, la diffusione di contenuti personali non desiderati, danni alla reputazione e manipolazioni psicologiche, oltre alla diffusione di fake news. Un’altra minaccia emergente è rappresentata dai deepfake: immagini, video o audio creati con software di intelligenza artificiale che riproducono in modo estremamente realistico la voce o il volto di una persona. In pratica, un video contraffatto può far sembrare una persona in situazioni o pronunce mai avvenute. Infine, non vanno trascurati problemi come il tracciamento degli utenti (ad es. tramite cookie o tracking delle app), il cyberbullismo e il grooming (adescamento online di minori). L’eccessiva condivisione in rete può quindi avere ripercussioni negative sulla sicurezza e sulla privacy di tutti, soprattutto dei più giovani.

Diritti degli utenti e normativa vigente

Il GDPR (Regolamento europeo sulla protezione dei dati) riconosce all’utente numerosi diritti riguardo ai propri dati personali: il diritto di accesso ai dati trattati dalle piattaforme online, il diritto di ottenere la cancellazione (diritto all’oblio) o la limitazione del trattamento, il diritto alla portabilità dei dati e l’opposizione a determinati trattamenti. In base alla normativa attuale, gli utenti possono richiedere alle aziende la copia delle informazioni personali che le piattaforme detengono su di loro o la cancellazione del proprio account. Se le risposte delle aziende non sono soddisfacenti, si può segnalare il caso al Garante per la privacy.

Particolare attenzione è riservata ai minori online. Il GDPR stabilisce che il trattamento dei dati dei minorenni al di sotto dei 16 anni (nel contesto dei servizi online) è lecito solo se il consenso è prestato o autorizzato dai genitori. L’Italia ha abbassato questo limite a 14 anni: pertanto, chi ha meno di 14 anni deve avere il permesso di un genitore per usare legalmente i social network. In ogni caso, la normativa impone che le informazioni sulla privacy rivolte ai minori siano chiare, semplici e comprensibili. I genitori (o gli adulti di riferimento) sono sempre incoraggiati ad aiutare i ragazzi a capire le condizioni d’uso e le informative privacy delle app e dei siti che utilizzano.

Iniziative del Garante Privacy sui social media

Il Garante per la protezione dei dati personali è intervenuto spesso negli ultimi anni per affrontare i problemi legati ai social network, soprattutto in difesa dei più giovani. Nel 2021 l’Autorità ha obbligato TikTok a bloccare temporaneamente il servizio per gli utenti minorenni: alla fine oltre mezzo milione di account di ragazzini under 13 sono stati eliminati per violazione dell’età minima. In generale, l’obiettivo è spingere le piattaforme ad adottare sistemi efficaci di verifica dell’età per impedire ai bambini di accedere a contenuti non adatti.

Sempre nell’ambito dell’intelligenza artificiale, il Garante ha preso provvedimenti contro alcuni servizi. È stato bloccato Replika (una chat-bot basata su AI) proprio perché mancava un adeguato controllo sull’età degli utenti e offriva contenuti inappropriati per i più piccoli. Sono state inoltre adottate misure nei confronti di ChatGPT e di altri sistemi AI per far sì che si adeguino al GDPR europeo e implementino meccanismi di verifica dell’età degli utenti.

L’autorità funge anche da punto di riferimento per chi subisce abusi online. Ad esempio, ragazzi e ragazze vittime di cyberbullismo o revenge porn possono rivolgersi direttamente al Garante per chiedere la rimozione di contenuti offensivi o sessualmente espliciti pubblicati senza consenso. Sul sito del Garante sono disponibili aree dedicate (con moduli online) per segnalare questi casi e ottenere interventi rapidi, come previsto dalla normativa.

Consigli pratici per la sicurezza sui social media

La guida del Garante “Social Privacy: come tutelarsi nell’era dei social media” contiene anche 15 “avvisi ai naviganti”, ovvero suggerimenti brevi e concreti per muoversi con più sicurezza digitale sui social. Ecco alcuni consigli chiave, basati proprio sulle raccomandazioni del vademecum:

  • Configura bene la privacy: Se possibile imposta il profilo social su “privato” in modo che solo gli amici vedano i tuoi post e le tue informazioni personali. Controlla periodicamente le impostazioni di privacy: chi può contattarti, chi può commentare i tuoi post e quali permessi hanno le app sul tuo smartphone. Limita la visibilità dei dati (ad es. luogo di lavoro, città, dettagli di contatto) e disattiva le informazioni di geolocalizzazione (check-in), a meno che non sia strettamente necessario.
  • Pensa prima di postare: Ricorda che tutto ciò che pubblichi in rete difficilmente scompare per sempre. Prima di condividere un’immagine, un pensiero o un video, chiediti se quel contenuto sarà ancora appropriato o accettabile fra anni. Non inviare messaggi o foto imbarazzanti confidando che si “autodistruggano” dopo la lettura: potrebbero sempre essere salvati o ricondivisi.
  • Rispetta gli altri e te stesso: Tratta i dati altrui come vorresti fossero trattati i tuoi. Se un amico ti chiede di rimuovere una foto o un video in cui appare, falla sparire dai tuoi profili. In rete valgono le stesse regole del buon senso e della civile convivenza del mondo reale: la diffamazione, le minacce, l’uso improprio dei dati altrui sono vietati.
  • Leggi le condizioni e i cookie: Quando apri un’app o un sito nuovo, prenditi qualche secondo in più per leggere l’informativa sulla privacy e i termini di servizio. Le aziende sono obbligate a spiegare come utilizzeranno i tuoi dati personali e, se il servizio è rivolto ai minori, devono usare un linguaggio chiaro e semplice. Quando compare il banner dei cookie, non cliccare subito “accetta tutto”: dai un’occhiata alle impostazioni e disattiva i cookie non necessari. In questo modo limiterai il tracciamento dei tuoi comportamenti online e la raccolta di dati pubblicitari. Se hai dubbi, chiedi sempre aiuto a un genitore o a un adulto di fiducia.
  • Fai pulizia e mantieni ordine: Se non usi più un social network o se preferisci passarne a un altro, chiudi gli account che non ti servono. Un profilo inattivo potrebbe essere violato e usato per compiere azioni scorrette (specialmente se hai password deboli). A proposito di password: scegline di robuste e uniche, evita informazioni ovvie come il nome del tuo animale domestico. Attiva l’autenticazione a due fattori quando possibile (SMS o app di sicurezza), così sarà molto più difficile per i malintenzionati entrare nei tuoi account.
  • Stai attento alle truffe: Diffida di messaggi o richieste sospette, anche se provengono da un amico: potrebbe trattarsi di un account hackerato o di una truffa di phishing. Non aprire link o allegati strani e, se qualcosa ti suona strano, chiedi conferma direttamente al mittente (un vero amico, se è sicuro del suo messaggio, te lo rimanderà senza problemi).
  • Wi-Fi e aggiornamenti: Quando ti connetti a una rete Wi-Fi pubblica, verifica sempre che si tratti di una rete legittima e usa siti con connessione criptata (https). Evita hotspot liberi e non protetti che potrebbero intercettare i tuoi dati. Infine, non rimandare gli aggiornamenti di sistema e delle app sul tuo dispositivo: gli aggiornamenti spesso includono protezioni contro le ultime minacce informatiche.

Questi suggerimenti – estratti dalla guida ufficiale – fanno parte di una serie di 15 consigli pratici per una migliore privacy online e una più efficace sicurezza digitale sui social. Naturalmente, non si tratta di regole rigide, ma di buone abitudini: seguendo anche solo alcuni di questi consigli è possibile ridurre di molto i rischi legati all’uso quotidiano delle piattaforme social.

La tutela dei dati personali sui social media è una responsabilità condivisa tra utenti, genitori, educatori e aziende. Il Garante Privacy, con il vademecum “Social Privacy” offre informazioni chiare e consigli concreti per orientarsi in modo consapevole. Gli utenti sono incoraggiati a prendere in mano il proprio profilo: leggere le informative, esercitare i propri diritti (accesso, cancellazione, ecc.), controllare le impostazioni e usare la tecnologia con intelligenza.

Per approfondire tutti i temi trattati e consultare il vademecum completo del Garante, è possibile visitare il sito ufficiale dell’Autorità, dove il documento è scaricabile gratuitamente. In questo modo ognuno potrà acquisire maggior consapevolezza sui minori online, sulla privacy sui social e sulla protezione dei dati personali, seguendo i consigli pratici suggeriti dal Garante Privacy.  

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